lunedì 19 dicembre 2016

Costruiamo insieme la società attraverso il riuso.

I principi che guidano il nostro comportamento e le nostre relazioni costituiscono la Morale, mentre l’Etica è la pratica, cioè l’applicazione di tali principi. L’etica è propensione a fare il bene e preoccuparsi degli altri. Essere etici non è solo provare a fare del proprio meglio, ma il meglio che sappiamo fare.

Il seguente aneddoto ne racchiude l’essenza. Una bambina chiede agli anziani nonni: “Qual è il segreto per stare insieme tutto questo tempo?”  e la nonna risponde: “Perché un tempo le cose non venivano buttate, ma riparate…”

Con questi presupposti nasce nel 2010 l’associazione “Progetto Nuova Vita” che, attraverso il riuso informatico, vuole stimolare e risvegliare quei valori che ci contraddistinguono e che nei mesi scorsi ha visto l’intera nazione mobilitarsi per aiutare chi è in difficoltà. La nostra comunità non è stata da meno!

Preoccuparsi degli altri ci ha portato ad accogliere l’appello dei paesi colpiti dal recente terremoto nel centro Italia; grazie alla collaborazione con la nostra Polizia Locale abbiamo fornito numerosi laptop per le scuole di Amatrice e Gualdo. Tra i beneficiari anche alcuni abitanti di Accumoli e una ragazza incinta segnalata da “AmatriceNews”.

Il riuso è uno strumento antico ed efficiente ("IPSA SPOLIA DOCENT") che nei secoli ha permesso di preservare l’ambiente, garantendo benessere e crescita culturale. Questo e il modello di continuità che l’associazione persegue da anni, destinando a progetti socialmente utili il materiale informatico che le viene donato.

Nel corso del 2016 hanno beneficiato di computer le scuole di Como, Rescaldina, Malnate, Cairate, Gallarate e Busto Arsizio. Numerosi computer sono stati inoltre donati alla Cooperativa “Lotta contro l’Emarginazione” di Varese, al nucleo investigativo di Milano, all’ANPI di Taino, fino ad arrivare alla TDS di Livorno che si occupa di sport per disabili. Del materiale non riutilizzabile, invece, è stato donato al “Museo del Computer" di Biella.

Nelle scuole abbiamo avviato numerose attività: donazione di materiale informatico, formazione docenti, percorsi di alternanza scuola-lavoro, permettendo agli studenti di sviluppare non solo competenze, ma anche sensibilità verso tematiche etiche e sociali. Abbiamo aderito al progetto “OLTREXPO” (dove si parla dello sfruttamento minorile in Africa). La RAI ha realizzato un servizio su “Progetto Nuova Vita” in cui abbiamo affrontato i temi del bullismo e del cyberbullismo, problemi che si superano attraverso l’abitudine al rispetto delle regole. L’uso didattico del coding e dell’open-source nella scuola insegnano rispettivamente il rispetto delle regole e la condivisione delle risorse per il bene comune. Ne abbiamo parlato durante l’anniversario del “Piano Nazionale Scuola Digitale” nella meravigliosa Reggia di Caserta.


Siamo ormai prossimi al Natale. Oltre ai nostri più sinceri Auguri, Vi invitiamo a donare il materiale informatico che dismetterete: "Progetto Nuova Vita" saprà dargli… NUOVA VITA!

Massimiliano De Cinque

venerdì 3 giugno 2016

La vedetta lombarda



“Hai buona vista?”, “Io vedo un passerotto lontano un miglio”, “Che cosa vuoi per farmi questo servizio?”, “Che cosa voglio? – Niente. Bella cosa! E poi… se fosse per il nemico, a nessun patto; ma per i nostri! Io sono lombardo.”
Ho scomodato De Amicis per allacciarmi a quanto detto in occasione del Sole d’Oro 2016 dal Prefetto di Varese Giorgio Zanzi: “ Il volontariato è uno dei pilastri più importanti della coesione sociale, in grado di intercettare i bisogni prima ancora delle istituzioni…”
L’associazione Progetto Nuova Vita ha saputo anticipare i tempi e i bisogni dei cittadini per quanto riguarda l’analfabetismo digitale. Secondo quanto afferma Eurostat, un italiano su tre non ha mai usato un computer in vita sua, 23 milioni di analfabeti digitali! La situazione varia da regione a regione, in Lombardia il divario digitale è minore, si supera di poco il 30%, un valore comunque molto alto se si prende ad esempio Francia, Germania e Regno Unito dove la media dell’intera popolazione è vicina al 10%.

Non solo contrasto al digital-divide (il divario tra chi ha accesso e chi no alle risorse digitali), ma anche competenze necessarie alla ricerca di un lavoro e strumento per contrastare malattie derivate dall’esclusione sociale.
Chi ha frequentato i corsi di informatica organizzati da Progetto Nuova Vita (oltre 200) sa che non ha imparato solo ad accendere un pc e a mandare una mail, ma attraverso un approccio amichevole, in particolare con gli anziani (compresa l’università della terza età di Gorla Maggiore), ha trovato docenti che hanno saputo insegnare allineandosi ai loro bisogni tenendo aperto il prezioso canale dell’ascolto.
Non solo anziani, ma anche disoccupati che ora potranno scrivere il proprio curriculum vitae con le proprie mani e inviarli per posta elettronica. Abbiamo pensato anche a chi un PC non può permetterselo, mettendo a disposizione computer rigenerati completi del software necessario per essere subito produttivi. Questo approccio è stato riproposto più volte a Gallarate nei corsi organizzati da Acli e Comune, a Varese con gli immigrati, anche l’Enaip di Busto Arsizio ci ha permesso di utilizzare un’aula per i disoccupati senza competenze digitali di Olgiate Olona (quasi 300)….e qualcuno di loro ora ha un lavoro.
E’ importante parlare di queste esperienze per essere da stimolo per chi vorrà seguire lo stesso percorso, opportunità per chi vuole formarsi, ma anche per chi vuole formare e soprattutto voce per i bisogni del cittadino che attraverso il nostro volontariato arriva alle istituzioni.
La riconoscenza delle persone ci gratifica per tutto il tempo che dedichiamo ai nostri progetti, chi fa volontariato sa che non lo si fa per questo, ma comunque fa piacere… come anche la doppia menzione d’onore ricevuta quest’anno dal Cesvov per Nicola Siricio e per me, un riconoscimento (per il terzo anno di seguito, lo scorso anno premiato anche Stefano Vita) che ha portato all’attenzione di tutta la Provincia l’importante azione che ha il suo epicentro qui a Olgiate Olona.
Non siamo informatici nel senso stretto del termine, ci lega la passione per la tecnologia e come questa possa migliorare la qualità della vita, quella fatta di relazioni e improntata sulla coesione sociale.
Curiosi di vedere cosa facciamo e come lo facciamo? Ognuno di voi potrebbe diventare il prossimo volontario e chissà, non è escluso che possiate essere uno dei prossimi premiati!

Massimiliano De Cinque 
(presidente Progetto Nuova Vita)

martedì 9 febbraio 2016

La legalità con il riuso informatico

Il rispetto delle regole è alla base di una società civile, più in generale il rispetto è un atteggiamento che favorisce le relazioni interpersonali, elemento essenziale per una convivenza senza conflitti. 
Spesso vengono additati i grandi della Terra che antepongono gli interessi al bene comune. Ma cos'è il bene comune se non quello che ogni giorno tocchiamo con mano attraverso le nostre relazioni interpersonali?
Mi piace pensare che le grandi rivoluzioni partono dal basso. Ciascuno di noi può contribuire in maniera attiva a costruire il Mondo che vorrebbe, ognuno può mettere in campo le proprie competenze e attitudini.
I rifiuti elettronici sono un problema? Questo lo sappiamo tutti. Lo smaltimento corretto ha un costo, come anche lo smaltimento indiscriminato...in questo caso il costo non è solo economico, ma ben più alto se pensiamo alle centinaia di migliaia di persone che vengono sfruttate per gli interessi di persone "scorrette"...che non rispettano le regole!!!
Se il riciclo può essere una soluzione, il riuso è sicuramente la soluzione più green e sostenibile soprattutto sul piano economico.
Ma cosa centrano i RAEE con il rispetto? Evitare di produrli è sicuramente un segno di rispetto per l'ambiente, ma anche per quelle persone che nei paesi poveri subiscono le conseguenze di uno smaltimento indiscriminato dove i rifiuti elettronici vengono bruciati o sciolti negli acidi.
Progetto Nuova Vita da anni ne parla e di queste tematiche ne ha fatto il proprio cavallo di battaglia.
Se consideriamo che la scuola sta attraversando un periodo difficile, tra nuove tecnologie/metodologie e sempre meno risorse economiche, ecco che il riuso informatico può rivelarsi una valida risposta, soprattutto se ad affiancare l'hardware rigenerato viene utilizzato il software libero open-source. I costi si riducono drasticamente.
FOSS ci aiutano a rispettare le regole, la vasta comunità internazionale che si adopera per realizzare soluzioni software all'avanguardia consentono una vera e propria democrazia dove ognuno può avere gli strumenti senza essere discriminato; persone che mettono a disposizione competenze, professionalità e tempo al servizio del bene comune.
Ecco quindi che il riuso informatico incentiva la legalità, perchè arriva nelle scuole e trasmette il messaggio a tutti i ragazzi, ai genitori (arriva nelle case) e al corpo docenti con un impatto travolgente in cui si pongono le basi per un rispetto della legalità...ma più in generale accompagna ad un atteggiamento che favorisce le relazioni per una convivenza senza conflitti.