Per
chi oggi non trova lavoro é importante reinventarsi, riaffaciandosi al
mondo del lavoro con nuove abilità e utilizzando nuovi strumenti. Chi,
perciò, può dare consigli meglio dei volontari di Progetto Nuova Vita,
esperti nella rigenerazione di computer e di innovativi software open
source? Da giovedì 22 gennaio Progetto Nuova Vita in collaborazione con il Comune di Olgiate Olona è iniziato presso la sede ENAIP di Busto Arsizio un corso di 5 incontri proprio per i disoccupati olgiatesi, che
avrà lo scopo di aiutare i partecipanti a comprendere cos é davvero un
computer, come utilizzare Internet e come sfruttare tutte le
potenzialità del software opensource LibreOffice. Insomma le basi
informatiche fondamentali richieste oggi da ogni datore di lavoro, che
spesso non sono così scontate come si può pensare. Con questo corso
l'associazione propone una soluzione per fronteggiare gli attuali
problemi economici e sociali, formando persone sempre più consapevoli
dell'importanza dei mezzi informatici per la propria presentazione
tramite CV e per la ricerca di un nuovo impiego.
Tatiana Spirito/Massimiliano De Cinque
Il mio nome è Massimiliano De Cinque, appassionato da sempre di informatica, mi piace l'idea della condivisione per il bene comune. Mi occupo di assistenza hardware e software, formazione e consulenza a 360° in ambito tecnologico/informatico. Nel web sono conosciuto come Digital Sherpa: la guida che facilita la tecnologia. Sono stato incluso tra i progetti approvati da Repubblica Digitale
mercoledì 28 gennaio 2015
mercoledì 21 gennaio 2015
No maestri? No democrazia! No computer? No democrazia!!!
Chi non ricorda o non ha
sentito parlare del più popolare maestro d'Italia,Alberto Manzi,
che dal 1959 al 1968, ha condotto la trasmissione televisiva “Non
è mai troppo tardi”, insegnando a scrivere e a leggere – si
stima – almeno un milione di Italiani?
Un maestro elementare unico,
un signore alto e garbato così bravo a disegnare con i gessetti
alla lavagna, che sdoganò, con il suo insegnamento televisivo, una
massa di analfabeti o semianalfabeti Italiani, insegnando la
grammatica e le tabelline, contribuendo alla scolarizzazione ed
educazione dei cittadini di un paese in crescita, un bene comune
per la vita democratica di una nazione.
Senza maestri che
alfabetizzano la popolazione di un paese, non c'è nemmeno la nostra
democrazia.
A distanza di quarantacinque
anni circa della trasmissione di alfabetizzazione di “Non è mai
troppo tardi”, oggi correndo l'anno 2015, non si parla più tanto
di analfabetismo scolastico tradizionale (nel senso del non saper
leggere e far di conto), ma di un nuovo analfabetismo, detto
informatico, cioè l'incapacità per molte persone (adulti o
bambini), di saper usare un computer: saper scrivere, leggere, guardare
foto, inviare un breve messaggio via e-mail, trovare e leggere una
nuova legge, le istruzioni per compilare una dichiarazione dei
redditi, per iscriversi via computer alle scuole per il prossimo anno
come da campagna pubblicitaria televisiva in corso del MIUR
(Minstero Istruzione e Ricerca) utilizzando questo strumento
informatico, che trascende ogni modalità e tipo di scrittura
manuale, cartacea (in uso da lontanissime tempi storici ad
oggi)...escludendo molti cittadini italiani (analfabeti informatici), tagliati fuori dal saper utilizzare il computer, questo demoniaco
strumento dell'era informatica, della civiltà delle immagini, in
breve del mondo del WEB.
Come rimediare (alfabetizzare
adulti e studenti) a questa esclusione dal mondo del web che
compromette anche la nostra democrazia, la effettiva partecipazione
di tutti i cittadini alla vita della Repubblica?
Il ministero dell'istruzione,
dell'Università e della Ricerca (MIUR), sin dal dicembre 2010 si è
affrettato ad inserire nei programmi della scuola primaria e
secondaria di primo e secondo grado l'informatica come materia di
studio con gradualità, dettando un 'appendice ai programmi in uso,
un “Syllabus di Elementi di
informatica per le scuole”, introducendo” le
tecnologie informatiche nelle
attività curriculari o extracurriculari”.
L'informatica va insegnata
– continua il legislatore – studiata
e capita non tanto per formare bravi professionisti della disciplina,
ma soprattutto perché la conoscenza dei suoi fondamenti contribuisca
e formare ed arricchire
il bagaglio tecnico, scientifico e culturale di ogni persona. Essa,
infatti, assume un duplice ruolo nell'insegnamento: da una parte
ruolo culturale e formativo di disciplina scientifica di base(
a fianco della matematica e delle scienze); dall'altro ruolo di
strumento concettuale trasversale a tutte
le discipline
[Dall'introduzione-premessa
al Syllabus di elementi di informatica già citata].
*
Nel caso non sei più
cittadino in età scolare, se hai già conseguito un titolo di studio
di scuola secondaria o addirittura una laurea, e non sei in possesso
di un computer o non sei n grado di utilizzare un computer, a chi
rivolgersi per colmare questa lacuna, per diventare un cittadino
attivo democraticamente?
A Olgiate Olona è
sorta una associazione onlus “Progetto Nuova Vita”, voluta da Massimiliano De Cinque, Presidente della Onlus ,che
raccoglie computer obsoleti, da
buttare e con l'aiuto di soci informatici che lo affiancano, rigenera
vecchi computer portandoli a nuova vita, donandoli poi a cittadini
privati che ne fanno richiesta, anziani che intendono alfabetizzarsi
in informatica, a scuole sprovviste allestendo aule informatiche,
corsi di alfabetizzazione informatica nelle stesse scuole o presso
l'aula nella sede stessa dell'Associazione “Nuovavita
“esistente in Olgiate Olona, in Via Vittorio Veneto, 3 ( Tel.
0331-18.14.200).
In altre parole
l'associazione onlus svolge gratuitamente un lavoro simile (insegna e
rigenera computer per donarli agli analfabeti dell'informatica) a
quello del noto Maestro elementare Alberto Manzi fece attraverso la
sua trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” rivolta a
chi non sapeva leggere e scivere, cittadini italiani di ogni età.
Citiamo ancora da Syllabus
di “elementi di informatica del Miur.” l'obiettivo
che si è voluto raggiungere, dunque, (istituendo la materia ndr
) non è quello di
offrire un quadro culturale di strumenti informatici avanzati, ma
piuttosto un elenco semplice
e rassicurante di Irrinunciabili elementi di informatica di base, con
riguardo anche agli aspetti etici, sociali
e giuridici.”
di
ORLANDO ABIUSO
martedì 13 gennaio 2015
Il paradosso della natura umana
Mentre a Parigi si consuma
la strage terroristica che ha spento la vita di un gruppo di
giornalisti redattori di un giornale satirico, colpevoli di aver
pubblicato liberamente vignette riguardanti il dio della religione
islamica e il suo profeta Maometto. Ad Olgiate Olona, in provincia di
Varese , una associazione onlus Progetto Nuova Vita, riporta
a "nuova
vita"
vecchi computer da
buttare, recuperati dall'associazione da
enti o privati,
riparati e convogliati alle scuole del territorio
gratuitamente.
E' il paradosso della natura umana, della compresenza nello stesso
uomo
di valori del bene e del male, della ferocia della guerra
terroristica e del volontariato che insegue valori umani di aiuto,
di sostegno
a enti o istituzioni educative in
difficoltà, di associazioni della terza età, di
privati che chiedono assistena tecnica alla associazione onlus.
L'ideatore
del progetto Nuova
vita,
Massimiliano De Cinque, 44 anni, impiegato ad Antenna 3 Lombardia,
sposato e con due figlie, originario di Ortona (Abruzzo), ma da anni
in Lombardia ad Olgiate Olona, dice: "
I computer rigenerati inizialmente erano destinati a tutti quei
bambini che non hanno la possibilità di averne uno. Poi il progetto
si è allargato anche alla collaborazioni di anziani fino a creare
una piccola scuola, coniugando il sociale con l'ecologico e
sensibilizzando ogni individuo ad una maggiore responsabilità verso
il prossimo - continua
– De Cinque, senza dover fare rinunce si dà nuova vita ad un
oggetto che sarebbe destinato ad una discarica". Alla
faccia della civiltà del consumo, della pubblicità ingannevole che
spinge a consumare senza bisogno, dell'usa e getta. L'associazione
ideata da Massimiliano De Cinque ci riporta indietro nel tempo,
quando l'artigianato era in grado di porre riparo ad ogni oggetto, a
giocattoli obsloleti, al tempo delle "Case delle bambole",
delle botteghe dei Calzolai, dei Sarti, dei valori umani che
spingevano alla solidarierà, che rabbrividivano alla ferocia espressa
dai terroristi nell'attentato di Parigi.
di Orlando Abiuso/Massimiliano De Cinque
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