martedì 28 agosto 2012

e-democracy



Vi invito a leggere questa parte di una direttiva emanata dal ministero a Marzo del 2007:

"Lo sviluppo della società della conoscenza ha accelerato la crisi dei modelli di relazione e di 
coinvolgimento cittadino-politica e delle forme  di rappresentanza tradizionali; è importante 
individuare nuove e più flessibili  modalità di partecipazione  alla vita pubblica. Uno dei nodi 
centrali delle attività dei governi, delle istituzioni politiche e pubbliche, deve essere la ricostruzione 
del rapporto fiduciario con la società civile, favorendo in forme  nuove la partecipazione alla 
definizione, conoscenza e condivisione di programmi, obiettivi ed azioni e aprendosi al controllo ed 
alla rendicontazione democratica  di scelte, decisioni e  risultati ottenuti.  
La cittadinanza digitale non si esplica soltanto mediante una PA  più efficiente, che organizza e 
innova le proprie prassi attraverso  l’e-government ma, ad un livello più generale, attraverso  l’edemocracy, ossia la partecipazione alla vita delle istituzioni politiche in modi nuovi, derivati 
dall’utilizzo delle tecnologie digitali e di internet. La rete, con il suo potenziale democratico 
espresso “dal basso”, deve diventare uno strumento per rivalutare e accrescere la partecipazione dei 
cittadini alla vita pubblica, rafforzando sia la  democrazia partecipativa (referendum, elezioni 
primarie...), sia la democrazia rappresentativa (istituzioni, partiti...). 
L’e-democracy è una dimensione necessaria della nuova cittadinanza digitale e trova il suo 
fondamento giuridico nel principio di sussidiarietà orizzontale, secondo il quale cittadini ed 
amministrazioni stabiliscono rapporti, anche duraturi, fondati su collaborazione, rispetto reciproco e 
integrazione, anziché sulla rigida separazione dei ruoli." ( fonte: VERSO IL SISTEMA NAZIONALE 
DI E-GOVERNMENT - Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione)

Nel testo si evince come sia importante creare le condizioni affinchè tutti possano partecipare alla vita politica in modo democratico avendo le stesse opportunità.
Potrebbe essere una soluzione dotare tutti di un computer e di connettività? Ma cosa fare nei casi in cui non si ha la possibilità di dotarsi di un pc o non si possa pagare un abbonamento adsl? Ho proposto a degli amministratori locali di cogliere l'occasione di realtà come Progetto Nuova Vita per dotare di un pc tutti quelli che non possono permetterselo lanciando una campagna di sensibilizzazione al fine di incentivare la donazione di pc alla nostra associazione diminuendo la produzione di RAEE e ottenendo preziose risorse
senza spendere nulla.



lunedì 27 agosto 2012

Informatica solidale

Leggo continuamente di tagli alle scuole, di fondi sempre più scarni e servizi inesistenti. Senza entrare nel merito delle scelte della politica e consapevole della crisi economica mondiale, ritengo che spesso si trascurano vie alternative che potrebbero fare la differenza se adottate in massa.
Prendiamo ad esempio la dotazione informatica all'interno delle scuole, in teoria in ogni scuola dovrebbe esserci un'aula informatica per garantire una corretta alfabetizzazione, ma per mancanza di fondi spesso questo non è possibile accentuando il fenomeno chiamato digital-divide.
Una soluzione potrebbe essere quello di riutilizzare computer dismessi da privati o aziende con il duplice vantaggio di diminuire il numero di pc da smaltire e nel contempo avere il materiale necessario, se poi viene utilizzato software open source e relativi pacchetti educativi riusciamo ad azzerare anche i costi per le licenze.
Tra Scuole dell'Infanzia, Primarie e Secondarie di I grado, superiamo le 55.000 scuole sul territorio italiano (http://www.tuttitalia.it/scuole/) un numero che se moltiplicato per i pc necessari ai singoli istituti da l'idea di
quali benefici si otterrebbero da una iniziativa di questa portata.
Nel corso di questo anno l'associazione Progetto Nuova Vita ha riutilizzato oltre un centinaio di pc e allestito
8 aule informatiche, certo non è tanto considerando le richieste, ma questa è una realtà di volontariato dove nessuno viene pagato.