domenica 3 agosto 2025

Repair cafe

 

C’è una storia che vorrei raccontarvi, una di quelle che ti fanno pensare…

 È la storia di Digital Sherpa, che sherpa non è nel senso himalayano del termine, ma guida comunque le anime perse nell’universo digitale verso la salvezza dei loro dispositivi elettronici.

Da venticinque anni – un quarto di secolo, pensateci – mi dedico alla resurrezione di computer, smartphone, tablet e tutto ciò che ha un microchip dentro. 

Ma la cosa bella è che di tanto in tanto mi portano anche altro, come una friggitrice. E invece di dire “ma io sono uno specialista dell’informatica”, la aggiusto. Tre anni fa ne ho riparata una che funziona ancora perfettamente. 

Perché? Perché quando hai le mani d’oro e il cuore giusto, non importa se l’oggetto davanti a te è un MacBook o un elettrodomestico: quello che conta è salvarlo dalla discarica.

Leggendo un articolo sui Repair Café italiani, quei luoghi magici dove volontari si riuniscono per dare una seconda vita agli oggetti rotti, ho pensato a quanti aspetti abbiamo in comune. 

Sono Massimiliano de Cinque, ma da qualche  anno mi conoscono come Digital Sherpa e, proprio come i Repair Café, ho creato la mia comunità. 

Ogni sabato mattina, volontari di ogni età si ritrovano da me, offrono il loro tempo e le loro competenze, rendendo ancora più efficace l’idea iniziale.

La differenza con i Repair Café tradizionali è sottile ma significativa: mentre quelli nascono dalla volontà di creare comunità intorno all’arte della riparazione, Digital Sherpa ha fatto il percorso inverso. È partito da una missione personale che, nel tempo, ha attirato persone che condividevano la stessa filosofia: non si butta, si aggiusta.

La differenza è che nei Repair Café la gente arriva con la speranza che qualcuno sappia aggiustare il loro oggetto del cuore. Da me arrivano anche per imparare. Perché non mi  limito a riparare: insegno (non sono a scuola).

E il risultato di questo approccio impressiona anche me: ogni anno regalo oltre 300 dispositivi riportati in vita insieme ai volontari. Trecento oggetti che invece di finire in discarica trovano una nuova famiglia. 

E questo, credetemi, è un atto rivoluzionario in un’epoca in cui ci hanno convinto che quando si rompe qualcosa la soluzione più semplice è comprarne uno nuovo.

Venticinque anni fa, quando ho iniziato questa mia crociata contro l’obsolescenza programmata, i Repair Café non esistevano nemmeno. Il primo è nato in Olanda nel 2009. 

Sono stato un precursore, un pioniere che ha capito prima di altri che dietro ogni oggetto rotto c’è una storia, dietro ogni riparazione c’è un gesto d’amore verso il mondo. 

E soprattutto ho capito che questa missione non poteva restare solitaria: ecco perché ogni sabato mattina il mio garage si riempie di volontari di ogni età.

La friggitrice che funziona ancora dopo tre anni è la prova che non esistono specializzazioni quando si tratta di salvare le cose dalla morte precoce. 

Esiste solo la volontà di provarci, di sporcarsi le mani, di non arrendersi al primo tentativo fallito.

I Repair Café sono bellissimi perché creano comunità. 

Con l’iniziativa Digital Sherpa dimostro che anche partendo da un’idea individuale si può costruire qualcosa di collettivo. Che sia in un locale condiviso fin dall’inizio o in uno spazio che diventa punto di ritrovo nel tempo, l’importante è continuare a credere che ogni oggetto merita una seconda possibilità. 

E quando in un anno regali 300 dispositivi rigenerati, stai letteralmente cambiando il mondo, un computer alla volta.

In un mondo che corre sempre più veloce verso il consumismo sfrenato, c’è ancora chi si ferma, prende un cacciavite e dice: “Aspetta, prima di buttarti via, lascia che ti dia un’occhiata”. È un gesto piccolo, quotidiano, che però contiene una filosofia immensa.

Digital Sherpa e i Repair Café sono facce della stessa medaglia: quella resistenza silenziosa che ci ricorda che riparare non è solo un atto tecnico, ma un atto d’amore. Verso gli oggetti, verso l’ambiente, verso noi stessi.

E la friggitrice continua a friggere.

Massimiliano De Cinque #DigitalSherpa

venerdì 3 gennaio 2025

Scopri Windows 11 e il TPM: Cosa Devi Sapere!

 Parliamo di Windows 11, il sistema operativo più recente di Microsoft, e di un componente fondamentale chiamato TPM (Trusted Platform Module).

Cos'è Windows 11?

Windows 11 è l'ultima versione del sistema operativo di Microsoft, lanciato per rendere i computer più veloci, sicuri e facili da usare. Ecco alcune delle sue caratteristiche principali:

Interfaccia Moderna: Ha un design fresco e intuitivo, con angoli arrotondati e nuove icone.

Miglioramenti nelle Prestazioni: È progettato per funzionare meglio sui computer più recenti, rendendo tutto più veloce.

Nuove Funzionalità: Include strumenti come Snap Layouts per organizzare le finestre aperte e un nuovo Microsoft Store con più app.

Cos'è il TPM 2.0?

Il TPM è un chip di sicurezza presente in molti computer moderni. Ma perché è così importante? Ecco alcuni motivi:

Sicurezza Avanzata: Il TPM aiuta a proteggere i dati sensibili, come le password e le informazioni personali, rendendo più difficile per i malintenzionati accedere al tuo computer.

Autenticazione: Permette di verificare che il computer non sia stato manomesso e che il sistema operativo sia autentico.

Crittografia: Aiuta a crittografare i dati, rendendoli illeggibili per chi non ha le chiavi giuste.

Perché è Importante per Te?

Se stai pensando di aggiornare il tuo computer a Windows 11, è fondamentale assicurarti che il tuo dispositivo abbia un chip TPM 2.0. Questo non solo migliora la sicurezza, ma ti permette anche di sfruttare al meglio tutte le nuove funzionalità di Windows 11.

Cosa Fare?

Controlla il tuo Computer: Puoi verificare se il tuo computer ha un chip TPM cercando nelle impostazioni di sistema. L'immagine ti aiuterà a trovare le informazioni.


 

Aggiorna il Sistema: Se il tuo computer è compatibile, non esitare a fare l'upgrade a Windows 11 per godere di tutte le novità!

I requisiti minimi:

  • Processore ad almeno 1 Ghz con due o più core su un processore a 64-bit compatibile;
  • RAM di almeno 4 Gb;
  • Spazio su disco di almeno 64 Gb;
  • Firmware UEFI;
  • Scheda video compatibile con DirectX 12;
  • Schermo ad alta definizione con dimensione minima di 9 pollici;

 

Windows 11 e TPM 2.0, bypassare la limitazione

Il controllo integrità ti ha informato che il tuo PC non è aggiornabile a causa di problematiche con il TPM 2.0 e il firmware UEFI Secure Boot?

Windows 11 e TPM 2.0, bypass tramite modifica del registro

Se durante la procedura di installazione di Windows 11 la stessa si è fermata indicandoti che il tuo pc non è conforme, probabilmente il problema è nel TMP 2.0.

La comparsa di questa finestra non ti deve però scoraggiare, né bloccare nel tuo tentativo di aggiornare il tuo PC alla versione “più nuova” di Windows. Non deve essere scoraggiato o deciso perché esiste almeno un sistema (se non due) per bypassare questo controllo, sbloccare l’installazione e procedere nuovamente con la stessa.

Ecco come devi fare:

 

 Segui quindi i seguenti passaggi:

 Premere la combinazione di tasti Shift+F10 per aprire il prompt dei comandi;

  • A prompt dei comandi aperto digita “regedit.exe” per avviare l’editor del registro di sistema
  • Cerca la voce HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\Setup;
  • In essa dovrai creare la nuova chiave LabConfig;
  • In essa dovrai creare le seguenti DWORD:
  • BypassTPMCheck=dword:00000001
  • BypassSecureBootCheck=dword:00000001

Effettuare questi passaggi ti dovrebbe già permettere di sbloccare la situazione e poter procedere nell’update di Windows e conseguente installazione della versione 11.

Nel caso questi passi non fossero però sufficienti, procedi anche con questa parte:

  • Premere la combinazione di tasti Maiusc F10 per aprire il prompt dei comandi;
  • Digitare “regedit.exe” per avviare l’editor del registro di sistema;
  • In HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\Setup cliccando con il tasto destro su Setup;
  • Scegli Nuovo Valore DWORD (32 bit) ed assegna il nome BypassTPMCheck al valore appena creato attribuendo poi il valore 1.
  • Allo stesso modo, sempre in corrispondenza della chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\Setup, si deve creare un nuovo valore DWORD (32 bit) assegnandogli il nome BypassSecureBootCheck e impostandolo anche in questo caso a 1.

 Puoi eseguire la stessa operazione anche tramite un altro sistema:

  •  Apri il prompt dei comandi;
  • Digita quanto segue senza neppure eseguire Regedit: reg add HKLM\SYSTEM\Setup /v BypassTPMCheck /t REG_DWORD /d 1 /f reg add HKLM\SYSTEM\Setup /v BypassSecureBootCheck /t REG_DWORD /d 1 /f.

Dopo aver applicato l’intervento Windows 11 potrà essere installato senza problemi anche sui sistemi sprovvisti di chip TPM 2.0: si può chiudere Regedit e il prompt dei comandi proseguendo normalmente con l’installazione.